Risultati promettenti del trapianto autologo di cellule staminali senza selezione CD34+ nella malattia di Crohn refrattaria
Il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche con selezione delle cellule CD34+, è stato recentemente impiegato nel trattamento della malattia di Crohn refrattaria, mostrando una buona sicurezza ed una permanente efficacia.
Ricercatori dell’Università di Milano hanno esaminato la sicurezza e l’efficacia del trapianto autologo delle cellule staminali ematopoietiche con cellule staminali di sangue periferico, non selezionate, nella malattia di Crohn da moderata a grave.
Allo studio hanno preso parte 4 pazienti ( 3 maschi, 1 femmina, di età compresa tra i 26 ed i 45 anni ), con indice di attività di malattia ( CDAI ) di 319 ( range 272-345 ).
I pazienti erano refrattari o intolleranti a diversi farmaci, tra cui Infliximab ( Remicade ).
Le cellule staminali del sangue periferico, non selezionate, sono state raccolte dopo mobilizzazione con Ciclofosfamide 1.5 g/m2 e con G-CSF ( fattore stimolante le colonie dei granulociti ) 10 microg/kg.
Il regime di condizionamento comprendeva Ciclofosfamide 50 mg/kg ai giorni –5 a –2 e ATG ( globulina anti-timocita di coniglio ) 2.5 mg/kg ai giorni –4 a –2.
Gli endpoint primari erano rappresentati dalla tossicità e dalla remissione clinica ( CDAI < 150 ) a 3 mesi.
gli endponti secondari comprendevano la risposta clinica ed endoscopica a 3 mesi, la tossicità, la remissione clinica ed endoscopica a 12 mesi.
A 3 mesi, l’endpoint primario di remissione clinica è stato raggiunto nei due terzi dei pazienti.
Dopo un periodo osservazionale di 16,5 mesi, i tre quarti dei pazienti ha mantenuto sia la remissione clinica che quella endoscopica, nonostante l’interruzione di tutti i farmaci; inoltre è stata osservata una completa chiusura della fistola in tutti i pazienti che la presentavano.
Non è stata riscontrata nessuna infezione minacciante la vita, non ci sono stati casi ad esito fatale.
Gli eventi avversi inaspettati comprendevano un ascesso perianale dopo mobilizzazione in un paziente, effusioni pleuriche e pericardiche in un altro, e macroematuria correlata al virus BK in un paziente; tutti gli eventi avversi si sono risolti con il trattamento conservativo.
In conclusione, il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche con cellule di sangue periferico, è apparso sicuro, ed è stato in grado di indurre e mantenere la remissione nei pazienti con malattia di Crohn, refrattaria al trattamento. ( Xagena2008 )
Cassinotti A et al, Gut 2008; 57: 211-217
Gastro2008
Indietro
Altri articoli
Terapia di induzione e mantenimento con Upadacitinib per la malattia di Crohn
Upadacitinib ( Rinvoq ), un inibitore orale selettivo della Janus chinasi ( JAK ), è in fase di studio per...
Etrolizumab come terapia di induzione e mantenimento nei pazienti con malattia di Crohn da moderatamente a gravemente attiva: studio BERGAMOT
Etrolizumab è un anticorpo monoclonale anti-beta-7 mirato all'intestino che ha come target le integrine alfa-4 beta-7 ( α4β7 ) e...
Rinvoq a base di Upadacitinib, un JAK inibitore, nel trattamento di malattia di Crohn, colite ulcerosa, dermatite atopica, spondiloartrite assiale, artrite psoriasica, artrite reumatoide
Rinvoq, il cui principio attivo è Upadacitinib, è un medicinale che agisce sul sistema immunitario ed è indicato per il...
Stent in metallo autoespandibili rispetto a dilatazione endoscopica con palloncino per il trattamento delle stenosi nella malattia di Crohn: studio ProtDilat
La dilatazione endoscopica con palloncino ( EBD ) è il trattamento endoscopico consolidato per le stenosi brevi nella malattia di...
Efficacia e sicurezza di due regimi endovenosi di Vedolizumab per la malattia di Crohn fistolizzante perianale: studio ENTERPRISE
La malattia di Crohn fistolizzante è difficile da trattare. Sono stati riportati i risultati di ENTERPRISE, uno studio randomizzato, in...
Efficacia e sicurezza di Vedolizumab per via sottocutanea nei pazienti con malattia di Crohn da moderatamente a gravemente attiva: risultati dello studio randomizzato VISIBLE 2
VISIBLE 2 è uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, di fase 3 che ha valutato una nuova...
Trattamento treat-to-target rispetto allo standard di cura per i pazienti con malattia di Crohn trattati con Ustekinumab: studio STARDUST
Una strategia treat-to-target, in cui obiettivi di trattamento rigorosamente definiti facilitano il processo decisionale nella pratica clinica, è raccomandata come...
Terapia anti-TNF a breve termine con chiusura chirurgica rispetto alla terapia anti-TNF nel trattamento delle fistole perianali nella malattia di Crohn: studio PISA-II
Le linee guida sulle fistole perianali nella malattia di Crohn raccomandano il trattamento anti-TNF ( fattore di necrosi tumorale )...
Ustekinumab versus Adalimumab per la terapia di induzione e mantenimento in pazienti naive ai farmaci biologici con malattia di Crohn da moderatamente a gravemente attiva
Gli studi con comparatore attivo sono importanti per informare il paziente e la scelta del medico. Sono state valutate l'efficacia...
Risankizumab come terapia di mantenimento per la malattia di Crohn da moderatamente a gravemente attiva: risultati dello studio FORTIFY
C'è un grande bisogno insoddisfatto di nuove terapie con nuovi meccanismi d'azione per i pazienti con malattia di Crohn. Gli...